BIMBI E RAGAZZI
Offriamo percorsi terapeutici per bambini e adolescenti, per tutto quello che riguarda le loro difficoltà personali nei diversi momenti della crescita.
Aiutiamo i genitori ad aiutare i loro ragazzi al meglio
Cos'è la terapia dell'età evolutiva
Ci sono molti pregiudizi sull'idea di offrire un supporto terapeutico ai bambini: tante persone temono che il bambino si senta problematico, o temono di perdere importanza come punto di riferimento per il loro figlio. Invece, l'incontro con il terapeuta rappresenta un momento molto piacevole anche per i più piccoli, che sentono di avere uno spazio tutto loro per riuscire a tirar fuori le problematiche emotive che non sono in grado di comunicare in casa e che spesso di manifestano con una serie di comportamenti problematici in famiglia o a scuola.
Anche nell'intervento sull'età evolutiva, ci muoviamo nella cornice della teoria dell'attaccamento e l'obbiettivo finale è sempre quello di aiutare i ragazzi a esprimere le loro necessità emotive ai genitori e di aiutare i genitori ad accoglierle, in modo da riuscire a costruire uno stile d'attaccamento sicuro.
Il metodo di indagine e di intervento, il coinvolgimento dei genitori nel percorso è adattato all'età e alle necessità specifiche del bambino.
Difficoltà in età prescolare
Fin da piccolini, i bambini possono mettere in atto alcuni comportamenti che possono farci supporre che ci sia un malessere emotivo di fondo. Ad esempio, si possono manifestare, troppo spesso o esageratamente, difficoltà a tollerare piccole separazioni e distacchi dalla mamma, o a tollerare la frustrazione di fronte ai no e ai divieti imposti dai genitori, che si rifiutino di mangiare alcuni alimenti che possano fare fatica a controllare gli sfinteri o a utilizzare il vasino etc.
I nostri psicologi possono aiutare i genitori a comprendere se questi comportamenti siano il modo del bambino per comunicare una difficoltà emotiva e possono fornire strategie educative per farvi fronte.
Difficoltà durante la scuola primaria
Nell'età 6-10, le manifestazioni di ansia si fanno molto più varie: alcuni bambini fanno i capricci, altri iniziano a soffrire di vari disturbi somatici, quasi a voler richiamare costantemente l'attenzione dei genitori; altri, invece, tendono a mostrarsi fin troppo autonomi e indipendenti di fronte alle difficoltà, quasi che non riescano a chiedere aiuto, per poi fare la pipì a letto quando vengono lasciati da soli.
In questa fase, i bambini iniziano a sentire il peso delle aspettative dei genitori, scolastiche o sportive, e le relazioni con gli altri bambini si fanno più importanti e presenti nei loro pensieri.
Alcuni bambini potrebbero decidere di sfuggire alle richieste sociali o di prestazione isolandosi dal gruppo e dalla famiglia, passano molto tempo con i videogiochi o guardando video e non sono in grado di parlare di come stanno. Altri, possono sviluppare disturbi dell'alimentazione, disturbi del sonno e difficoltà attentive e/o scolastiche che non dipendono da un disturbo specifico dell'apprendimento.
In tutti questi casi, i bambini spesso hanno bisogno di uno specialista a cui confessare tutte le loro paure, per imparare piano piano a dirle alla mamma e al papà. Il nostro team è altamente preparato per condurre un indagine sullo stato emotivo del bambino, adattando il setting all'età, con attività presentate sotto forma di giochi. L'obiettivo sarà sempre quello di permettere ai bambini di ritrovare nei propri genitori un punto di riferimento a cui rivolgersi in caso di difficoltà, imparando a comunicare il proprio stato d'animo e ritrovando la certezza di un ambiente che li può proteggere.
Difficoltà in preadolescenza e adolescenza
La pubertà e l'adolescenza rappresentano la fase di sviluppo più difficile, in cui si impara a definirsi come individui sempre più autonomi dalla famiglia di origine. È necessario mettere in discussione valori e regole familiari per individuare il proprio sistema, ma resta ancora un estremo bisogno di rassicurazione e approvazione da parte della famiglia. In questo importante momento di rivoluzione, ragazzi e genitori procedono entrambi per tentativi ed errori, verso una difficile ridefinizione dei confini. Dunque, trasgredire è parte del processo di crescita, ma non deve tuttavia dare luogo a comportamenti antisociali, (es. furti, uso eccessivo di droghe e alcol); si inizia a voler gestire autonomamente la propria alimentazione, ma non al punto da mettere in pericolo la propria salute. Il terapeuta, trovandosi al di fuori dal conflitto con i genitori, rappresenta la figura che li aiuta a capire chi sono davvero e cosa vogliono ottenere.
Quasi tutti gli adolescenti provano sentimenti di inadeguatezza nei confronti dei coetanei, che possono sfociare in problemi di autostima o dell'immagine corporea. I ragazzi si sentono costantemente giudicati: dai genitori, dagli amici, dal gruppo allargato sui social e, soprattutto e per la prima volta, da parte delle persone da cui si sentono sessualmente attratti. Perciò, gli sbalzi d'umore e la difficoltà a regolare le emozioni sono comuni, ma se tristezza, svogliatezza o timidezza si stanno trasformando in un episodio depressivo, in isolamento sociale, perfezionismo ossessivo, disturbi alimentari o addirittura in comportamenti autolesivi, bisogna assolutamente coinvolgere uno psicologo.
Non tutti i ragazzi accettano di essere aiutati da un terapeuta contattato dai genitori; in questi casi possiamo anche seguire solamente i genitori, per agire indirettamente sul malessere del ragazzo fornendo le strategie educative più appropriate per poterlo aiutare al meglio.
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Prima di vedere i minori incontriamo sempre i genitori