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Dott.ssa Giulia Marton

Psicologa, Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale. Terapeuta EMDR liv. II Esperta in Psicologia della Salute (Psico-Oncologia e Psico-Cardiologia)

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  • Laurea triennale in Psicologia (Univ. San Raffaele - Milano) 

  • Laurea specialistica in Psicologia Clinica (Unive. San Raffaele - Milano)

  • Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale (Studi Cognitivi - Milano)

  • Dottorato di ricerca in Psicologia Generale (Scuola Europea di Medicina Molecolare)

  • Abilitazione all'utilizzo della terapia EMDR Livello 1 (EMDR Italia)

Iscritta all'Albo degli psicologi della Lombardia  - Sez. Psicoterapeuti

Socia di EMDR Italia

​Riceve in italiano e in inglese in piazza Sei Febbraio 4

Per prenotare un appuntamento,

scrivere a: giulia.marton@sipsicologia.it

​o telefonare al 371 46 76 554

Cosa mi ha portato qui

Mi sono laureata con il massimo dei voti in Psicologia Clinica e della Salute, e mi sono specializzata in terapia cognitivo comportamentale. Dopo la laurea e durante la specializzazione, ho svolto anni di tirocinio con pazienti affetti da malattie organiche, in particolare con pazienti oncologici e cardiologici e con pazienti affetti da malattie psichiatriche.

 

Durante i miei anni di lavoro come psicoterapeuta, ho trattato ansia e depressione, disturbi emotivi, disturbi dell'adattamento, problemi relazionali, difficoltà di adattamento culturale, attacchi di panico, difficoltà di comunicazione e crisi genitoriali. Durante la pandemia, grazie alla diffusione delle terapie online, ho iniziato a lavorare con persone che vivono fuori dai confini italiani; insieme abbiamo affrontato le loro difficoltà di adattamento a diverse culture e l’evoluzione delle loro relazioni e dei progetti di vita in un paese straniero.

Oltre alla specializzazione in psicoterapia cognitivo comportamentale, ho conseguito anche un dottorato di ricerca in Medical Humanities, in particolare, mi sono concentrata sulla psico-oncologia e ho collaborato con l'Istituto Europeo di Oncologia.

Il mio approccio terapeutico

Oltre che di psicologia clinica, mi occupo anche di ricerca. Penso che questi mondi non siano in contrasto in quanto nella mia pratica clinica utilizzo un approccio trasparente e scientifico che mi piace condividere con le persone che incontro: non sono una terapeuta passiva, spiego cosa ho in mente cercando di essere il più chiara possibile con l'obiettivo di costruire un percorso condiviso verso il benessere e l’accettazione.

 

La mia esperienza accademica e pratica, così come il mio approccio, mi aiutano a lavorare principalmente con adulti, giovani adulti e adolescenti, in italiano e inglese.

Il mio modo di essere terapeuta

Sono una terapeuta accogliente e non giudicante. Con le persone che mi contattano mi piace stabilire obiettivi condivisi grazie alle diverse competenze che entrambi portiamo in terapia: con la mia esperienza e conoscenza posso fornire una prospettiva diversa; le persone che incontro invece, come esperte di sé stesse, portano il loro punto di vista, le loro difficoltà ma anche i loro punti di forza.

Sono una terapeuta con un approccio cognitivo comportamentale. Cosa significa? Credo che ci sia un legame tra pensieri ed emozioni e, in particolare, che le nostre credenze sugli eventi abbiano un impatto su come ci sentiamo. Lavoro sui pensieri disadattivi e sull'impatto che possono avere sulla nostra vita quotidiana aiutando ad ottenere nuovi strumenti, più funzionali per affrontare le avversità.

 

Prendendo in prestito una metafora dalla Acceptance and Commitment Therapy (una branca della terapia cognitivo-comportamentale), penso alla terapia come a un sentiero di montagna. Le persone che incontro in terapia stanno scalando le loro montagne e io sto scalando la mia. Da dove mi trovo, mi è permesso vedere cose del loro cammino che loro non possono vedere, come una valanga che sta per cadere, un possibile percorso alternativo, o che alcuni strumenti non vengono utilizzati in modo efficace. Non credo, ovviamente, di aver raggiunto la cima della mia montagna, di potermi sedere a rilassarmi ammirando il panorama: sto ancora scalando, facendo errori e imparando. Il bello è che tutti noi possiamo migliorare sempre di più nell'arrampicata e imparare ad apprezzare il viaggio condividendo le nostre capacità.

Ecco come considero la terapia: lavoriamo insieme come una squadra.

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